In una decisione pionieristica, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 31220 del 2023, ha delineato un nuovo percorso per i contribuenti e le autorità fiscali italiane.
Secondo questa ordinanza, l’assenza di una risposta tempestiva da parte delle autorità fiscali a una contestazione legittima presentata dal contribuente porta all’annullamento automatico degli atti esattoriali, compresi i ruoli tributari.
Questa direttiva segna un cambiamento significativo nel modo in cui le dispute fiscali vengono gestite.
La base normativa di questa sentenza risiede nell’art. 3-bis del D.L. n. 203/2005, convertito con modificazioni dalla Legge n. 248/2005 e successivamente integrato dalla Legge n. 228/2012. Queste norme stabiliscono che, se un contribuente solleva un’obiezione valida entro 60 giorni dalla notifica di un atto di riscossione e l’ente creditore non risponde entro 220 giorni, l’atto viene considerato nullo.
Questa regola impone una maggiore responsabilità alle autorità fiscali, richiedendo loro di essere più reattive e attente nelle loro operazioni. La sentenza evidenzia l’importanza della comunicazione efficace e del rispetto delle tempistiche legali, ponendo i contribuenti in una posizione di maggiore forza nelle loro interazioni con l’ente impositore.
La decisione della Corte di Cassazione rappresenta un passo avanti nel migliorare la trasparenza e l’efficienza nell’amministrazione fiscale, offrendo ai contribuenti un meccanismo più equo e chiaro per la risoluzione delle controversie fisca